Attrice, autrice e regista teatrale, scrittrice e giornalista.

Desdemona è in scena. Le date lucane

lauria
Anna Maria Bruni

Dopo la penultima replica possiamo già trarre un primo bilancio, assolutamente positivo, anzi direi che abbiamo superato le più rosee aspettative. A cominciare dalla serata del debutto della turnée il 4 agosto a Rivello, nel meraviglioso chiostro del Convento di S. Antonio, poi a Maratea nel suggestivo Parco Tarantini dove abbiamo recitato affacciate sul mare, e poi ancora ieri a Casalbuono, nel teatro Massimo Troisi gremito oltre tutte le aspettative.

Ovunque lo spettacolo è stato accolto in modo straordinario: sui visi, dallo slancio, oltre i complimenti, ho sentito la sorpresa, la meraviglia, l’emozione, insieme alle tante riflessioni e domande a mettere in moto cervello e cuore. Vedere le persone colpite nel profondo, forse anche perché prese in contropiede rispetto a quanto comunemente sono abituate a vedere, è stata la reale restituzione del lavoro fatto soprattutto sull’elaborazione del testo.

Una scrittura nata sulla scena del laboratorio teatrale tenuto a Spazio Donna San Basilio attraverso le improvvisazioni, i racconti, le confessioni, che ho poi intrecciato con le letture che più sentivo in sintonia con quanto andavo elaborando, a cominciare dai testi di Assja Djebar, intorno ai matrimoni precoci, alle spose bambine vendute nel contesto di una cultura dove le relazioni sono fra uomini.

Esattamente come la relazione che uccide Desdemona, quella fra Otello e Jago. Relazioni di potere, relazioni di convenienza, sottomissione, condizionamenti e  contraddizioni che ancora, drammaticamente, incidono sui percorsi di vita delle donne piegandoli irrimediabilmente verso ruoli precostituiti.

E’ il quadro dei tanti temi che ho voluto affrontare nello spettacolo e che posso dire, ora che l’ho portato in scena un certo numero di volte, sono còlti, tutti, sono compresi, provocando meraviglia e domande lì dove tanti aspetti della cultura cultura patriarcale sono ancora dati per scontato.

Dunque ho colto nel segno, e sono felice che questo riscontro mi arrivi anche da Ulderico Pesce, che ha avutola generosità di produrre lo spettacolo senza neanche averlo visto. Un gesto che posso dire a questo punto di aver ripagato, e mi auguro che sia l’inizio di una proficua collaborazione, con il Centro Mediterraneo delle Arti e con le associazioni e i centri antiviolenza che qui ho conosciuto. Dopo Avezzano, sempre con BeFree a fianco, questa turnée è una nuova pietra miliare nella crescita del mio progetto “il Filo di Arianna“, che non potrà che moltiplicare i nodi di una rete di donne impegnate a trasformare la cultura spazzando via il patriarcato. Questo spettacolo è la nostra carta di presentazione.

Stasera alle 21,30 al Chiostro dei Capuccini di Lauria.

 

 

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